Certosa 89, 24/07/2009 10.36:
Ebbene sì, sono tornato!
Ho dato quel fatidico esame (un sudato ma meritato 30!), ho lavorato ad un progetto di arrichhimento di schivami e sono infine tornato su Sierone!
Ti ringrazio moltissimo per la tua risposta. Non vivendo in prima persona la sieropositività mi son sempre chiesto che cosa rendesse difficile dirlo ai propri cari, comunicarlo alle persone più vicine.
Puoi studiare e analizzare un problema quanto vuoi, ma se non lo vivi sulla tua pelle non potrai mai comprenderlo sino in fondo. Ecco perchè ti ringrazio ancora una volta della tua risposta: mi ha permesso di afferrare una verità che continuava a sfuggirmi.
Ma io voglio sentire anche gli altri!
Paul!
Harry!
Admin!
Utenarose!
E tutti gli altri!
Dite la vostra al Certosino!
Ciao Certosino!
complimenti per il 30/30!!!
Continua cosi' e vedrai che la tanto ambita laurea arriva ..e con la lode!
io non ho preso la lode, ma sono felice cmq del percorso accademico che ho concluso. E mi e' piaciuto talmente tanto che ne ho intrapreso un altro!
In merito al tuo quesito ...beh ti rispondo subito!
Le ragioni per cui non mi sento di dirlo ai miei familiari sono fondate sul fatto che da piu' di 10 anni vivo lontano e ci vediamo giusto per le feste. Mi sembrerebbe abbastanza fuoriluogo se per Natale o Pasqua io mi mettessi a raccontare della mia sieropositivita'....
I miei genitori probabilmente si "ammalerebbero" perche' devi capire che hanno una certa eta' e probabilmente sono stati anche loro contagiati da quell'orribile stigma che ha fatto dell'HIV una "malattia sociale"....
Sarebbe un duro colpo per loro, immotivato, irrazionale, gratuito ed inutile... e sono certo che sarebbe molto difficile metabolizzarlo..
Per questo motivo ho scelto di non parlargliene, forte soprattutto del fatto che per me ci e' voluto veramente poco tempo per metabolizzare psicologicamente il mio stato sierologico.
La mia vita non e' cambiata in peggio; anzi ci sono degli aspetti, quelli piu' profondi, che prima nemmeno pensavo esistessero....
Quindi in fin dei conti ...a livello personale sapere di essere sieropositivo mi ha perfino migliorato! ...difficile da comprendersi ma ti assicuro che per molti (quasi tutti) e' cosi'!
D'altra parte sono anche coscente che essere sieropositivi all'HIV non significa aver perso un arto, o avere una patologia nefasta come un cancro metastatizzato.
Essere sieropositivo per me ha significato ben presto il riscoprire il valore vero delle cose, anche le piu' banali. Ha significato sin da subito ripartire dai miei progetti, dalle mie ambizioni personali, lavorative, professionali e perche' no... di svago.
Essere sieropositivi non preclude nulla.
La vita continua e spetta a noi cercare di viverla al meglio. L'aderenza alla terapia ovviamente e' fondamentale per non incappare nell'AIDS e finche' avro' voce per dire la mia cerchero' sempre e comunque di ribadire che "e' scandalosamente ignobile" che ci siano dei Paesi nel mondo che non si possono permettere di curare le persone affette da HIV.
Cosi' come e' altrettanto ignobile che alcuni sedicenti "omeopati" cerchino di spennare economicamente le persone affette da HIV dando loro degli "intrugli" completamente inutili.
So di essere fortunato...perche' vivo in Italia..
Ammiro tantissimo Associazioni come Arche' Onlus che cercano di dare una mano a chi come me e' sieropositivo ma che, a differenza di me, non potra' progettare il suo futuro...se non grazie a persone straordinarie come Te e come Tutti Loro.
Nel mio piccolo, forte della mia dignita', che ora piu' che mai non permetto venga calpestata, sto combattendo le mie "guerre" e, grazie alla "genetica" tenacia/ostinazione/ottusagine (sono sardo!), ho ottenuto grandi risultati.
Nel mio ambito lavorativo ho ribadito a gran voce, a suon di diffide, segnalazioni al Garante, mettendo per conoscenza la Commissione Nazionale per la Lotta contro l'AIDS e l'Ordine dei Medici , che
UN SIEROPOSITIVO NON HA BISOGNO DI ESSERE COMPIANTO DA NESSUNO,
UN SIEROPOSITIVO NON PERMETTE A NESSUNO DI ESSERE DISCRIMINATO
E SOPRATTUTTO UN SIEROPOSITIVO NON E' UN RISCHIO PER NESSUNO IN AMBITO SOCIALE E LAVORATIVO.
..Io ho ottenuto grandi risultati e ringrazio l'Avvocato Matteo Schwarz (NPS) che mi e' stato vicino e mi ha dato una grossa mano.
Tutti noi, se comprendessimo SERIAMENTE E PRONTAMENTE che la vita continua, che esiste la terapia (haart), che non possiamo fermarci a disperarci per cose futili, e che dobbiamo pretendere di essere trattati come i sieronegativi o come i sieroignoti, che non possiamo fare del nostro status sierologico l'unico argomento della nostra vita....probabilmente saremmo molto piu' SERENI E SANI MENTALMENTE.
...eh gia' Certosa...il problema dell'essere sieropositivo sta' nella mente... se da una parte la terapia antiretrovirale funziona...dall'altra non puo' fare un gran che' sul lato psicologico.
Sta a noi agire sul nostro IO e quando non ce la facciamo non dobbiamo vergognarci di chiedere un aiuto a persone preparate per potercelo dare, che hanno un'esperienza clinica e che hanno ottenuto risultati accreditati nella loro carriera professionale.
Siamo noi a dover cercare di non cadere inutilmente nel baratro!
eh sai perche'??? Perche' alla gente, in fin dei conti, non gliene puo' fregare di meno se abbiamo avuto la batosta della diagnosi di HIV!
Il mondo non si ferma a pensare alle nostre "nevrosi" irrisolte!
..continua a girare, perche' e' giusto che sia cosi!
Sta a noi risolverci i problemi o riconoscere di averne per poi rivolgerci a chi ci puo' aiutare. E' cosi!
Tu sei un "raro" angioletto che ci viene incontro ..e ti ringrazio con tutto il mio cuore, ma ho ben presente che poi esistono cose piu' serie in Italia!
...i disabili che stanno su una sedia a rotelle e che hanno una marea di barriere architettoniche...a quelli chi ci pensa?
Tu sicuramente starai pensando...beh troppo semplice pensare a chi sta effettivamente peggio di noi! ...ma ti posso garantire che se pensassimo anche a chi sta "meglio di noi" ...sicuramente qualche problema lo potremmo registrare...ed e' possibile che sia pure piu' serio del nostro!
La mia vita lavorativa ho preteso che non cambiasse! ed ho ottenuto cio' che chiedevo.
La vita sociale, affettiva e il contesto familiare non deve cambiare ...ed ecco il perche' ho deciso di tenere per me il mio stato sierologico.
Una cosa che ha migliorato qualitativamente i rapporti con i miei familiari e' che ho riscoperto quanto effettivamente voglio bene tutti loro.
...In piu', visto che ho due nipotini di 16 e 15 anni...rispettando il mio ruolo di zio "specialista", davanti ai loro genitori ho iniziato a parlare di MST e di condom.
...il risultato ottenuto e' stato un grazie da parte dei genitori e una marea di domande da parte dei miei nipoti!
Un successone quindi!
Ora ti lascio...devo cucinare!
Ciao Certosa!