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Il ragazzo sieropositivo in «Tutti pazzi per amore»

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2010 16:18
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In prima serata finalmente si parla di cose serie!!!!



ROMA—L’ultima puntata di «Tutti pazzi per amore» aveva lasciato domenica scorsa col fiato sospeso i telespettatori di Raiuno. Il diciottenne Raoul sta per confidare qualcosa di molto importante a Cristina, di cui è innamorato. Lui, dice, non «può» stare con lei. Perché «io sono, io sono...». Fine della puntata. Stasera si scoprirà cosa impedisce a Raoul di amare Cristina. «Io sono sieropositivo». Tutta colpa di una ex fidanzata incosciente. Per la prima volta Raiuno affronta, in prime time e in una fiction domenicale di alto ascolto (20% di share medio, cioè 5 milioni e mezzo, pubblico sui cinquant’anni) un tema delicato che implica mille risvolti: la condizione sociale e sanitaria dei sieropositivi, i luoghi comuni che devono combattere, la difficoltà di avere una vita sentimentale e sessuale piena.

La puntata di stasera dipana una storia che si trasforma in una «lezione » in forma di fiction ai più giovani: il 30% dei telespettatori tra gli 11 e i 19 anni che accendono la tv la domenica scelgono la fiction diretta dal regista Riccardo Milani e ideata da Ivan Cotroneo (Le mine vaganti di Ferzan Ozpetek). Il messaggio raggiungerà facilmente i ragazzi delle scuole superiori.

All’inizio la reazione di Cristina — personaggio deciso e autonomo — è inevitabilmente di paura e di sconforto. Ma lentamente tutto si «normalizza », anche nella consapevolezza di una indiscutibile difficoltà. Il fratellastro di Cristina, il «secchione» Emanuele, passerà ore e ore navigando on line per scriverle un libretto in cui si spiega come la sieropositività non sia sinonimo di Aids conclamato, e in cui si forniscono istruzioni per affrontare una relazione sentimentale al riparo di pericoli.

Emanuele, che ha superato il suo terrore grazie alla fidanzata Viola (sorella di Raoul) è sintetico: «Si può convivere con la sieropositività così come succede con il diabete». Cristina non sottovaluta nulla. Alla fine, quando deciderà di stare con Raoul, lui le chiederà: «Ma non hai paura?». E lei: «Tanta, ma sono felice...». Perché sa come padroneggiare ciò che le è capitato.

Un modo contemporaneo di affrontare una malattia di cui ultimamente si parla poco, dopo anni in cui è stata descritta all’insegna dell’allarme e spesso dell’esclusione e della marginalità. Spiega Ivan Cotroneo, ideatore della serie e capo del pool di sceneggiatori composto anche da Monica Rametta e Stefano Bises: «Il nostro è un messaggio di "normalità". Avevamo voglia di raccontare una storia legata a un problema con un approccio e una sensibilità dei nostri giorni. Per fortuna è finito il tempo degli untori e del terrore. Le cure che consentono una vita normale esistono, e ne parliamo». Non c’è il pericolo che i ragazzi possano equivocare e portare la «normalizzazione» alle estreme conseguenze? «No. Il personaggio di Cristina certo non si getta in questa storia ad occhi chiusi. Al contrario diventa estremamente consapevole. Ma è innamorata e vuole vivere la sua storia. Sapendo però molto bene come comportarsi con Raoul».

Conclude Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction: «Il servizio pubblico, lo credo fermamente, ha un compito preciso. Veicolare valori sociali. Tra questi c’è l’integrazione nella vita normale di chi è colpito da una malattia. La sieropositività ha prodotto molti effetti discriminatori e forti difficoltà di inserimento. La grande forza della fiction sta nella capacità di affrontare questioni complesse e delicate con estrema efficacia. Molto più di tanti sermoni».

www.corriere.it/spettacoli/10_aprile_25/il-ragazzo-sieropositivo-in-tutti-pazzi-per-amore-conti_bd45088c-503c-11df-a78b-00144f02aa...

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[Modificato da Adminsierone 25/04/2010 18:57]
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ho visto la puntata!

FE NO ME NA LE!

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Bellissima idea!
In prima serata si fa informazione!

Applausissimi!

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Il diciottenne Raoul (Gabriele Rossi) sta per confidare qualcosa di molto importante a Cristina (Nicole Murgia), di cui è innamorato. Lui, dice, non "può" stare con lei. Perché "io sono, io sono...". Era terminata così l'ultima puntata di Tutti pazzi per amore 2 (voto: 7,5), andata in onda domenica 18 aprile su Raiuno. Il Corriere della Sera svela la causa del "rifiuto" e anticipa la trama degli episodi in onda questa sera.



"Io sono sieropositivo", rivelerà il ragazzo (cliccatissimo su YouTube per la scena in cui è di fatto nudo con il fondoschiena ampiamente immortalato dalle telecamere). Tutta colpa di una ex fidanzata incosciente. All'inizio la reazione di Cristina sarà inevitabilmente di paura e di sconforto. Ma lentamente tutto si "normalizzerà". Merito dell'intervento del fratellastro di Cristina, il "secchione" Emanuele (Marco Brenno), che passerà ore e ore navigando on line per scriverle un libretto in cui si spiega come la sieropositività non sia sinonimo di Aids conclamato, e in cui si forniscono istruzioni per affrontare una relazione sentimentale al riparo di pericoli. Emanuele, che supererà il suo terrore grazie alla fidanzata Viola (sorella di Raoul) sarà sintetico: "Si può convivere con la sieropositività così come succede con il diabete". Cristina deciderà di proseguire la storia d'amore con Raoul. Lui le chiederà: "Ma non hai paura?". E lei: "Tanta, ma sono felice...".
Per la prima volta, dunque, il tema dell'hiv arriva in prima serata in una fiction dai buoni ascolti (in particolare tra il pubblico giovanile). Commenta Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction: "Il servizio pubblico, lo credo fermamente, ha un compito preciso. Veicolare valori sociali. Tra questi c'è l'integrazione nella vita normale di chi è colpito da una malattia. La sieropositività ha prodotto molti effetti discriminatori e forti difficoltà di inserimento. La grande forza della fiction sta nella capacità di affrontare questioni complesse e delicate con estrema efficacia. Molto più di tanti sermoni".







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