In piu' di 60.000 hanno gia' aderito in Italia e in tutta Europa
Roma - E’ partita da Facebook, il social-network più diffuso soprattutto tra i giovani italiani, la protesta nei confronti delle parole di Papa Benedetto XVI riguardo l’uso del preservativo: ”Non è la soluzione per sconfiggere una pandemia come l’Aids; al contrario potrebbe diventarne un acceleratore per l'inevitabile effetto controproducente che potrebbe avere nei confronti delle abitudini sessuali”.
Queste parole pronunciate prima della partenza per l’ultimo viaggio in Africa del Pontefice hanno allarmato non solo le più alte cariche di ogni moderno Stato occidentale, ma anche i più giovani, che si sentono chiamati in causa e hanno così deciso di prendere una posizione forte e decisa per controbattere in egual misura all’effetto mediatico e “pandemico” che le parole di un uomo di tale importanza potrebbero causare nella fascia più giovane della popolazione.
Sono già più di 60.000 le persone che hanno aderito al gruppo nato sul network “Facebook” dal titolo:”Invia un profilattico in Vaticano” e a un’altra decina di gruppi minori ma sempre dal tono polemico e fortemente sarcastico. L’iniziativa è partita dall’Italia, ma ha avuto un effetto “pandemico” un po’ in tutta l’Europa: migliaia le adesioni in Francia, Spagna, Austria e Germania. L’ideatore del gruppo, un ragazzo di Udine, che si dichiara anche cattolico, spiega:” L’iniziativa ha voluto essere una provocazione nei confronti delle parole del Papa, che ci riportano indietro di 500 anni. Affermare che, invece di usare il preservativo, è meglio fare educazione sessuale in Africa, mi sembra del tutto controproducente. Queste parole sono di una gravità estrema e negano l’efficacia che il profilattico riveste nella lotta all’Aids e alle malattie a trasmissione sessuale”. Le ragioni della protesta sono visibili da tutti nella sezione “gruppi” del network, ed è completo anche dell’indirizzo della Prefettura della Casa pontificia.
Ad oggi il preservativo è considerato infatti il principale mezzo per combattere alcune malattie veneree tra cui la sifilide, la gonorrea, l’epatite B e C, ma in primo luogo la pandemia –ovvero un’epidemia geograficamente molto diffusa- dell’Aids. Secondo uno studio del Dipartimento della salute americano, il preservativo riduce il rischio di contrarre il virus dell’Hiv, per il quale ancora non esiste una cura, dell’85%. E’ anche uno dei metodi più efficaci per evitare la gravidanza. Per questo si spera che pochi giovani abbiano ascoltato i notiziari quel giorno.
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