In Italia ad oggi non esiste un mandato sociale specifico e chiaro per i servizi di riduzione del danno/bassa soglia/prossimità e le poche indicazioni non specifiche sono confusamente mescolate nel mandato dei servizi di trattamento e riabilitazione del pubblico-privato
Quello che finora è mancato alla riduzione del danno è un chiaro mandato sociale proveniente dalle istituzioni: a livello decisionale e politico il recepimento della questione è stato scarso e impotente; di fatto sono stati molto più numerosi i “non si fa/non si può fare” dei “si fa”, senza che fosse emanata nessuna norma e senza una conseguente ricaduta amministrativa. L’unica parvenza di mandato sociale è pervenuta da una maggioranza silenziosa di stakeholders interessata più alla dimensione securitaria che di recupero ed inclusione sociale. Fino ad oggi si è pertanto lavorato sulla base di un “automandato” ideale, secondo cui gli indirizzi di intervento provenivano dalla lettura ed interpretazione dei bisogni della comunità elaborata dagli operatori, che però non ha coinciso con quello che la comunità in realtà chiedeva. Se questa domanda era di esclusione, segregazione e occultamento, gli operatori hanno invece lavorato sull’inclusione, il mescolamento e l’esplicitazione. E’ mancato un dialogo chiaro tra tecnici, portatori di interessi e politica che portasse ad una presa di coscienza dell’importanza (dimostrata da numerose esperienze di lavoro all’estero) dei modelli della sicurezza attiva e dell’inclusione sociale integrante.
Diversamente è successo in Piemonte dove da due anni l’Assessorato alla Tutela della Salute un innovativo e per ora unico percorso di consolidamento degli interventi di riduzione del danno, attraverso la creazione di un Gruppo e di un Piano Regionale per la riduzione del danno. Il gruppo ha lavorato alla mappatura dei servizi esistenti in termini di operatori, interventi, risorse e prospettive; sulla scia dei risultati di questa verifica, si sono utilizzati i finanziamenti regionali per attivare nuovi servizi nelle zone scoperte. Sono state inoltre realizzate delle guide ai servizi contenenti nuove definizioni della riduzione del danno (RDD) e della limitazione dei rischi (LDR)*.
In generale entrambe le filosofie d’intervento si basano su
Il risultato più significativo è stato quello di vedere inseriti gli interventi (validati) di RDD nel Piano Socio Sanitario Regionale come servizi ordinari nell’ambito di tutte le Asl del Piemonte.
Abstract dell’articolo:
La mission: analisi del mandato sociale dei servizi a bassa soglia. L’istituzionalizzazione della Riduzione del Danno in Piemonte/ P. Jarre – Dal Fare al Dire, Supplemento 2008 “Riduzione del danno e servizi di prossimità: processo e (as) soluzione".
A cura di Giulia Casamonti
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