ANSA- GDF: RISCHIO SANGUE INFETTO A SCIACCA

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harrypotter79
00giovedì 30 aprile 2009 14:12
Emerge dalle indagini sulla Banca del cordone ombelicale

Agrigento - Dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle sulla gestione dal 1999 al 2006 della Banca del cordone ombelicale di Sciacca, e' emerso un inquietante quadro non solo in relazione agli appalti pilotati: molti esami obbligatori sulle sacche raccolte, infatti, spiegano i finanzieri, non venivano effettuati, compresi i previsti esami immunologici da compiere a 6-12 mesi dalla donazione, sia sulla madre che sul bambino, il cui sangue cordonale viene donato e dai quali si potrebbero evidenziare patologie infettive successivamente alla donazione e non rilevate a quel momento perche' in incubazione, come nel caso dell'Aids o delle epatiti B e C. La Banca del cordone ombelicale di Sciacca e' una struttura deputata, per l'intero territorio della Sicilia, alla raccolta e crioconservazione di sangue cordonale da cui vengono estratte, con finalita' di trapianto, cellule staminali ad alta capacita' rigenerativa. E' considerata la prima in Europa e la seconda nel mondo per importanza. Le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale, di tipo pluripotenti non ancora differenziate, hanno la capacita' teorica, se impiantate in un organo, di differenziarsi e svilupparsi come quell'organo, ovvero, in caso ad esempio di soggetto affetto da leucemia, di essere trapiantate nel midollo osseo malato e permettere a quest'ultimo di rigenerarsi e riprendere a riprodurre sangue nuovo. Ovviamente, pero', perche' si possa procedere a questo tipo di trapianto c'e' bisogno che vengano effettuati numerosi controlli sia finalizzati all'individuazione del codice genetico delle cellule staminali - in quanto, laddove un malato di midollo avesse bisogno di un trapianto si deve preventivamente classificare il suo codice genetico e lo si deve confrontare con quello dei cordoni ombelicali raccolti e conservati - sia di natura immunologica, finalizzati a verificare che il donatore non abbia patologie infettive come Hiv, epatite B e C, o sifilide, che potrebbero infettare il paziente che riceve il trapianto ponendone a serio rischio la stessa sopravvivenza.

ARTICOLO DI AGI SALUTE

...che scandalo!!!! alla faccia dei controlli di laboratorio...

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