Migranti sottoposti al test del virus dell’Hiv senza richiedere il consenso degli interessati. Avviene all’entrata del Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari in cui fra l’altro e’ ‘frequente’ il ricorso al placebo. Lo denuncia Medici senza frontiere che ieri pomeriggio ha presentato nei locali della Camera il rapporto sui centri per migranti nel nostro paese.
Il test dell’Hiv e’ effettuato – ha riferito Barbara Maccagno, coordinatrice medica dell’organizzazione – alle persone che entrano nel centro ma ‘non sono informate’. Si sottopongono al test ospiti appartenenti a categorie a rischio o che presentano sintomi sospetti. La procedura seguita pero’ ‘rappresenta una violazione dei diritti delle persone dei malati’.
Inoltre, sempre a Bari, ma nel Cie, Msf ha rilevato la presenza di farmaci scaduti.
In genere, nei 21 centri indagati (fra Cie, Cara e Cda) la condizione sanitaria e’ particolarmente pesante: non esistono protocolli diagnostici e terapeutici generali a livello nazionale, mancano schede sanitarie individuali, c’e’ una scarsa collaborazione fra centri e sistema sanitario nazionale.
Inoltre, sono spesso assenti i mediatori culturali che ‘a causa della barriera linguistica, compromette la qualita’ del servizio sanitario erogato’.
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