L'altra sera ero là.

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Adminsierone
00venerdì 13 marzo 2009 23:05
Non sono un gran ché, madre natura si è certamente dimenticata di me.
Pigramente durante una festività soppressa, mi ha fornita di un paio di tette e due gambe nervose.
Comunque l'altra sera ero là.
Vi presento le mie amiche:
- Giorgia che lascia parlare le sue tette pagate 18 karati.
- Marta che sfodera il suo fondo schiena dalle caccate d'oro massiccio e infine Marina che sforna sorrisi e risucchi.
Figuratevi la sottoscritta, sempre intenta a tessere la sua tela come un bravo ragnetto.
Eravamo ad un cenone, quei cenoni che si stappa, ottima la compagnia.
Il cretino che si crede bello, magari anche lo è, il cretino insomma.
Poi il timido, secco impalato con la bocca spalancata.
Si ride ... si scherza. Chissà perché, ad ogni festa che si rispetti, tra la folla rumoreggia sempre il bello. Che dico bello, l'affascinante.
L'impareggiabile stronzo sottolineo io. Alto, moro o biondo.
Insomma quello che piace a te, mani lunghe, che solo al pensiero pianeti lontani ti fan immaginare, sguardo intenso e penetrante con tanto di sigillante, sorriso abbacinante.
Che neanche la cintura di castità trovi più.
Intrigante, intrigante.
Si insomma, per l'appunto: "Lo stronzo"
Si aggira, ti guarda, ti studia, ti spoglia e poi con un giro di tango invita la solita figa "ovvio" a ballare.
Tutte in coro:
- la prossima sarò io .
Eccolo sta' puntando l'arco al nostro tavolo. Perfetto, non mi caga, allora mi alzo, mi sono ricordata che ho urgentemente bisogno di incipriarmi il naso.
Ecco ora lui la stringe a se, le bacia il lobo, le accarezza la schiena e lei avrà di certo raggiunto l'orgasmo.
Sornione guarda me. Peccato però che io smonto dai tacchi, e piegata in avanti raccolgo le scarpe e scalza raggiungo il bancone del bar. Mi ritrovo con la calza smagliata e allora ficcando le dita in bocca le bagno con la saliva inventandomi una certa incollatura.
Ride la smagliatura birichina salendomi dalla caviglia fin su, su in alto lì della coscia nervosa.
Starnazzanti come anatre in coro:
- Ha ballato con me!
- Sicuro c'è l'ha grosso!
- Ma che me frega a me? Quanto sono bugiarda!
- Tu non balli mai?
- No, sono entrata gratis, sai per controllar la tappezzeria.
Basta, esco, saluto le amiche, tanto loro sanno come rientrare.
Sul vetro della mia macchina, una rosa rossa con appiccicato un biglietto:
- Tutta la sera ti sei negata, peccato perché eri la più bella.
Ti lascio il mio n. ro del cell. 666333999 solo uno squillo poi richiamo io.
F.to Lo stronzo.
Ragazze, che faccio telefono?

scritto da:SBADIGLIO
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