Lettera aperta Al Ministro della Salute Ferruccio Fazio Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta

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harrypotter79
00domenica 18 aprile 2010 00:24
La salute è fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività. Tuttavia, la giungla dei prontuari farmaceutici territoriali
mette seriamente a rischio questo principio.
L’Agenzia Italiana del Farmaco è titolata a deliberare se un farmaco
debba essere disponibile per i cittadini. Tra i suoi compiti vi è la
valutazione tecnico-scientifica e la decisione sul prezzo di vendita.
In molti casi l’AIFA accoglie le decisioni dell’Agenzia Europea per
le Medicine (EMEA), soprattutto per i farmaci - sovente ospedalieri
- riguardanti gravi patologie tra cui l’AIDS, il cancro, ecc. Così si
forma il prontuario farmaceutico nazionale.
Ma un medicinale, dopo l’approvazione AIFA, per essere usufruibile
deve seguire un iter burocratico aggiuntivo complesso: è soggetto
anche alla approvazione di commissioni regionali, di area
regionale, di provincia, di singolo ospedale (titolari di rispettivi
prontuari farmaceutici).
Come conseguenza, la disponibilità e l’accesso a farmaci innovativi
non è omogeneo nel nostro paese e in alcune regioni vi arriva
con estremo ritardo.
Non sembra quindi possibile parlare di ‘cittadinanza’ e tutela della
salute, bensì di ‘residenza’ e ‘lotta al diritto della salute’. Un cittadino,
se non bene informato, non sa che a 40/50 Km da casa sua, in
un’altra città, in un’altra regione, potrebbe avere accesso a farmaci
innovativi.
Queste complicazioni di tipo medievale appaiono come un trucco
per modulare, attraverso ritardi calibrati di spesa sanitaria, i bilanci
regionali e locali. L’aspetto più grottesco è che le commissioni
si arrogano competenze scientifiche per vanificare l’accesso ai
farmaci. Tra l’altro godono di ‘budget specifici’ per il loro funzionamento
e di cariche retribuite all’interno del sistema sanitario.
I farmaci sono da considerarsi alla stregua di livelli essenziali di prestazione.
L’Aifa ha come condizione per l’approvazione di un medicinale
l’obbligo di dimostrare la sua valenza aggiuntiva rispetto ai
prodotti preesistenti. Se una Regione, una provincia o un ospedale
non li mette a disposizione o ne ritarda l’accesso, i cittadini di un
territorio hanno un livello essenziale di assistenza iniquo.
Chiediamo ai Ministri competenti di “tagliare” proprio questi organi
e iter, in modo da ristabilire il diritto alla cura e all’assistenza
omogenei nel nostro paese.

www.nadironlus.org/download/delta49web.pdf

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