00 03/06/2009 19:29
Roma, 3 giu - Stanare il virus dell'HIV ''nascosto'' nelle cellule dell'organismo grazie ad una nuova combinazione di farmaci capaci di provocare uno stress ossidativo che isola e neutralizza le cellule malate. Uno studio italiano pubblicato su Retrovirology e firmato da Enrico Garaci, presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss), e da Andrea Savarino, ricercatore presso il Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell'Iss, offre una nuova speranza terapeutica nella lotta all'Aids.

Studi precedenti avevano appurato che una particolare classe di farmaci, gli inibitori delle istone deacetilasi, possono indurre la fuoriuscita del virus dalla fase di latenza.

L'ostacolo all'ottenimento della cura per l'AIDS e' costituito infatti dalla ''barriera di latenza'', ovvero un insieme di cellule in cui il virus si integra nei cromosomi diventando parte integrante del patrimonio genetico di queste cellule. ''Questa ricerca - afferma Garaci - fornisce per la prima volta un'idea su che tipo di farmaci utilizzare per indurre la morte selettiva delle cellule infettate con virus dormiente. L'eliminazione di queste cellule, che sono le principali responsabili del mantenimento dell'infezione durante le terapie antiretrovirali, potrebbe portare le persone con Hiv a liberarsi definitivamente del virus oltre che dalla continua assunzione di farmaci antiretrovirali''.

Il virus rimane dormiente senza dare segnali per lunghi periodi e le cellule non vengono riconosciute dal sistema immunitario ne' eliminate. Lo studio dell'ISS condotto con la collaborazione di Antonello Mai e Anna Teresa Palamara dell'Universita' di Roma ''La Sapienza'' ha aperto una finestra su questa fase ''oscura'' utilizzando una combinazione di farmaci che hanno gia' superato la Fase I di sperimentazione clinica. ''Abbiamo forse trovato il 'tallone d'Achille' del virus - spiega Savarino -. Prima abbiamo utilizzato una classe di farmaci, gli inibitori delle istone deacetilasi, per ottenere una coltura di cellule infettate atte a far replicare attivamente il virus. Poi, abbiamo ripetuto gli esperimenti aggiungendo un induttore di stress ossidativo, diminuendo cosi' i livelli di glutatione, un forte antiossidante, una delle piu' importanti difese naturali delle cellule contro lo stress ossidativo, per constatare infine che la combinazione di questi farmaci induceva efficacemente la morte delle cellule latentemente infettate, lasciando intatte le cellule sane''.

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