00 26/06/2009 15:54
ma nessuno ne parla...
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Decine di donne africane - forse centinaia - sono state sterilizzate senza il loro consenso in questi ultimi anni, perché erano positivi all’HIV. Almeno 20 casi sono stati documentati in Namibia, alcuni verificatisi appena sei mesi fa, e altri casi simili si ritiene si sono verificati in Zambia, Sud Africa e il Congo.

La pratica della sterilizzazione consiste in un intervento chirurgico di chiusura delle tube. BTL, questa la sigla che si legge sulle tessere sanitarie delle donne violate: Bilateral Tubal Ligation. L’intervento viene fatto facendo prima firmare una serie di documenti che costituiscono l’autorizzazione ad operare. Ma le donne, spesso povere, sia economicamente che culturalmente, non sanno cosa firmano e spesso si fidano del medico. La pratica è figlia di una persistente discriminazione subita dalle donne africane che hanno il virus dell’AIDS. I governi ed i medici a volte vedono ancora le donne sieropositive come irresponsabili e un pericolo per la società. In Sierra Leone ed in Tanzania, addirittura leggi criminalizzano la trasmissione del virus HIV madre-figlio. Nonostante la medicina, dalle ultime ricerche, abbia confermato che i sieropositivi possano vivere normalmente ed avere figli sani, è stato detto a molte donne africane che non devono avere una gravidanza.

La discriminazione della donna, quindi, passa dalla malattia alla società in un legame strettissimo, poichè le donne che non possono avere figli in Africa spesso sono già di per sè discriminate, la superstizione le addita come streghe. Spesso chi ha subito questa pratica ha paura di rivelarlo al compagno poichè è molto probabile che venga abbondonata.

Jennifer Gatsi-Mallet, leader in Namibia di una associazione internazionale che si occupa di donne che convivono con la malattia, sieropositive o malate di AIDS, afferma che le donne hanno paura adesso ad andare in ospedale. Spesso analfabete, si sentono deboli, in balìa dei dottori.

Quello che è successo è una cosa gravissima e va denunciata. Moltissimi altri casi possono essersi verificati nelle zone rurali. Mara Kardas-Nelson del giornale The Global and Mail ne ha intervistate alcune raccogliendo il loro grido di dolore, ma anche la dignità ed il loro amore di donne ferite che non chiudono gli occhi sulla triste realtà del paese in cui vivono.


periodicoitaliano.info/2009/06/15/namibia-donne-positive-allhiv-sterilizzate-senza-pr...

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