00 10/10/2010 18:15
sperimentazione: il recupero immunologico
Nonostante l’introduzione delle nuove ed estremamente efficaci terapie antiretrovirali abbia radicalmente cambiato la prognosi della malattia, molte problematiche nella gestione clinica dei pazienti infetti da HIV restano tuttora irrisolte. Una di queste è rappresentata dai cosiddetti pazienti Immunological Non Responders o INR, vale a dire persone HIV positive che, nonostante un completo controllo della replicazione di HIV, non raggiungono un sufficiente recupero nella conta dei linfociti CD4. Questi soggetti con scadente recupero immunologico rappresentano fino al 25% della popolazione trattata. Il rischio di progressione di malattia e di mortalità è significativamente più alto in questo gruppo di soggetti se comparato a quello dei pazienti che raggiungono un adeguato recupero dei linfociti CD4.

Le cause di questa incompleta risposta immunologica alla terapia non sono del tutto chiarite: si può ipotizzare che possano essere dovute a una grave insufficienza del timo – organo del sistema immunitario preposto alla maturazione dei linfociti T – con deficit multipli nella produzione di cellule T, oppure a una persistente ed eccessiva attivazione del sistema immunitario causato da HIV, che porta paradossalmente a un eccesso di distruzione di cellule T. La costante sorveglianza epidemiologica e la possibilità di analizzare enormi quantità di dati hanno consentito di stabilire che un’incompleta ricostituzione del sistema immunitario a seguito della terapia antiretrovirale – convenzionalmente definita quando le cellule CD4 circolanti sono inferiori a 500 cellule/mm3 – espone le persone con infezione da HIV ad un rischio aumentato, rispetto alla popolazione non-HIV con età e fattori di rischio comparabili, di sviluppare patologie anche severe a carico del sistema cardiovascolare, del rene, del fegato oltre che alcuni tipi di tumore.

Queste evidenze cliniche hanno imposto di cercare altre vie, insieme a terapie antiretrovirali sempre più efficaci, per garantire una risposta ottimale a tutti i soggetti con infezione da HIV. Uno di questi nuovi approcci è rappresentato dall’interleuchina 7 (IL-7). IL-7 è una citochina, vale a dire una molecola proteica prodotta dall’organismo, in grado di modificare il comportamento di altre cellule, inducendo nuove attività come la crescita, la differenziazione o l’eliminazione di cellule che hanno completato la loro attività fisiologica. Nello specifico IL-7 è un fattore di crescita fisiologicamente prodotto dalle cellule stromali del midollo e del timo e da altri epiteli e ha un effetto stimolante essenziale nello sviluppo dei linfociti T. IL-7 è quindi un’ottima candidata per trattare i soggetti INR, ma anche per quei pazienti con un recupero sub-ottimale dei CD4 e una lieve carica virale rilevabile. Dal 2008 il Dipartimento di Malattie Infettive dell’IRCCS San Raffaele, diretto dal Professor Adriano Lazzarin, è coinvolto in studi che impiegano IL-7 nell’infezione da HIV. È l’unico dipartimento in Italia a far parte di un network mondiale di centri clinici (negli USA, in Canada e in Francia) che hanno sperimentato l’interleuchina-7 ricombinante (CYT107, Cytheris SA) in uno studio di fase I (INSPIRE 1).
I risultati preliminari, presentati lo scorso settembre alla 49a Interscience Conference on Antimicrobial Agents and Chemotherapy (ICAAC) tenutasi a San Francisco, sono stati molto incoraggianti: hanno dimostrato la capacità di IL-7, ad un dosaggio di 20 ;g/kg, di far aumentare il numero di cellule CD4 circolanti in pazienti non responsivi da un punto di vista immunologico, questo a fronte di un’ottima tollerabilità sia soggettiva che monitorata con parametri di laboratorio. Il Dottor Giuseppe Tambussi, Responsabile del Centro di Immunoterapia e Vaccini del Dipartimento di Malattie Infettive, è il coordinatore degli studi su IL-7 e fa parte del comitato scientifico che coordina gli studi nell’infezione da HIV e sarà il responsabile internazionale di un nuovo studio, denominato INSPIRE 3, che verrà condotto in Italia, Svizzera e Sud Africa e che rappresenterà il passo successivo della sperimentazione di IL-7 in soggetti HIV+ non responsivi immunologicamente alla terapia convenzionale.
Obiettivo principale di questo studio sarà valutare l’attività biologica e il profilo di sicurezza di cicli ripetuti di IL-7 nell’arco di 24 mesi, per comprendere se e come IL-7 può essere somministrata per lunghi periodi di tempo a persone con infezione da HIV, per mantenere i linfociti CD4 costantemente al di sopra del livello di sicurezza di 500 cellule/mm3. Vengono ritenuti eleggibili per lo studio soggetti aventi livelli di CD4 compresi tra 101-350 cellule/mm3 dopo almeno 2 anni di terapia antiretrovirale e valori di HIV RNA plasmatici <50 copie/mm3 per 18 mesi. IL-7 viene somministrata per via sottocutanea una volta alla settimana per tre settimane e successivamente ogni qualvolta, nel corso dei due anni di sperimentazione, i CD4 scendano al di sotto del valore di soglia di 500 cellule/mm3.
IL-7 è al momento sperimentata in altre patologie infettive e non (neoplasie, trapianto di midollo, infezione da virus dell’epatite C), in patologie ad etiologia sconosciuta come la idiopathic CD4 lymphopenia (ICL) e verrà presto impiegata in un protocollo sperimentale di eradicazione di HIV, che sarà sempre coordinato dal gruppo del Dottor Tambussi. Il Dottor Giuseppe Tambussi, Responsabile del Centro di Immunoterapia e Vaccini del Dipartimento di Malattie Infettive: “Questi studi preliminari ci aiuteranno a comprendere meglio i fenomeni biologici alla base del fenomeno delle mancata risposta immunologica oltre a definire il profilo di tossicità a lungo termine di IL-7 e questi sono i prerequisiti essenziali per pianificare studi su larga scala che possano eventualmente dimostrare l’efficacia clinica di questo nuovo approccio terapeutico e quindi poter fornire alle persone sieropositive sempre nuove e più efficaci terapie”.

Fonte: Ufficio stampa San Raffaele

www.mariomieli.org/spip.php?article1910

COMPLIMENTI AL CIRCOLO MARIOMIELI PER L'IMPORTANTE OPERA DI INFORMAZIONE!

Grazie di cuore!
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