00 04/06/2011 14:13
Ecco il riscatto della Chiesa Cattolica alle precedenti gaffes del Pontefice!
Sessanta milioni di contagiati dall'Hiv-Aids negli ultimi trent'anni, oltre 30 milioni di morti riferibili alla malattia nello stesso periodo; due milioni e 600 mila gli infettati nel 2009 e un milione e 800 mila i deceduti. Sono le cifre sulla diffusione dell'infezione, cifre che «per la Chiesa - dice all'Osservatore Romano mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la Salute - rappresentano una sfida immensa». Sono infatti già 117 mila gli specifici centri di assistenza attivati dalla Chiesa cattolica in vari Paesi del mondo «e tuttavia - spiega l'arcivescovo - molti vescovi locali continuano a rivolgersi al nostro dicastero per avere un supporto costante, fatto di aiuto materiale ma anche e soprattutto di informazioni sulle più recenti acquisizioni della scienza nella lotta contro l'infezione». Di qui l'avvertita necessità di continuo aggiornamento. Per questo la fondazione «Il Buon Samaritano», della quale è presidente lo stesso mons. Zimowski, ha organizzato da domani a sabato il convegno di studio sul tema «La centralità della cura della persona nella prevenzione e nel trattamento della malattia da Hiv-Aids». «La Chiesa cattolica e, nello specifico del suo mandato, questo Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari sono stati tra le primissime realtà sovrannazionali ad affrontare l'Hiv-Aids e le sua diffusione in maniera diretta, cercando di penetrare la vastità delle sue implicazioni», dice Zimowski all'Osservatore Romano. Inoltre «in questi ultimi anni si sono moltiplicate le richieste, da parte delle Chiese locali, di tornare ad affrontare la tematica e di mettere a punto un nuovo sussidio pastorale che possa aiutarle a migliorare i propri interventi; non solo pastorali ma anche medico-sanitari». Nel mondo «vi sono oltre 117 mila centri sanitari della Chiesa cattolica nei quali si presta ogni tipo di assistenza». Ma un obiettivo del convegno di studi, oltre a «incrementare sempre più l'attuazione del magistero in questo campo» e «promuovere la consapevolezza etica di chi assiste tali malati e il rispetto della dignità di ogni persona infettata», è anche quello di «sollecitare l'attenzione e la solidarietà dei Paesi ricchi verso quelli economicamente svantaggiati nei quali moltissime, troppe persone continuano a morire perchè prive dell'accesso alle terapie necessarie e, più in particolare, ai cosiddetti antiretrovirali». Tra le personalità che parteciperanno alla due giorni, presso l'Auditorium San Pio X in Via della Conciliazione il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il commissario europeo responsabile per la salute e la politica dei consumatori, John Dalli, Michel Sidibè, direttore esecutivo dell'Unaids, l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, nunzio apostolico e Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu a Ginevra, l'arcivescovo Jean Laffitte, segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Porteranno il proprio contributo anche Carlo-Federico Perno, direttore della cattedra di virologia all'università romana di Tor Vergata, Stefano Vella, direttore del dipartimento del farmaco dell'Istituto Superiore di Sanità ed ex presidente dell'International Aids Society, e Giuliano Rizzardini, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Luigi Sacco.

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