00 16/06/2011 19:28
aperta la sperimentazione ai soggetti sani
LA RICERCA. Sotto l’egida dell’Istituto superiore di sanità, parte la sperimentazione sull’uomo di un farmaco preventivo contro l’Hiv. Il team di scienziati sarà guidato da Barbara Ensoli.

Ora mancano solo i volontari. Con l’avvio del progetto di sperimentazione sull’uomo dopo la fase di studio su cavie animali, la ricerca sul vaccino anti-Hiv condotta dall’Istituto superiore di sanità entra in una fase cruciale. Il team di ricercatori è diretto da Barbara Ensoli del Centro nazionale Aids e lo studio coinvolge tre centri italiani di eccellenza: la divisione di Malattie infettive del Policlinico di Modena; la divisione di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia infettiva dell’Ifo-san Gallicano di Roma. Qui il vaccino sarà testato su 50 soggetti sani adulti di età compresa tra 18 e 55 anni.

Obiettivo degli scienziati è valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino preventivo dell’infezione da Hiv basato su un farmaco che associa alla proteina Tat, già in fase avanzata di sperimentazione (studi clinici terapeutici di Fase II in Italia e Sudafrica), la proteina Env fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto Avip (Aids vaccine integrated project). Queste due proteine sono state già risultate sicure e ben tollerate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo. Mentre l’associazione dei due prodotti è stata effettuata solo in modelli animali, dove si è dimostrata sicura, ben tollerata e in grado di prevenire efficacemente l’infezione da Hiv.

Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un’equipe medica multidisciplinare seguirà i volontari per l’intera durata dello studio. La ricerca sarà sostenuta da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse. Un Data safety monitoring board, formato da esperti di prestigio internazionale e di documentata esperienza in ambito Hiv/Aids, monitorerà la sicurezza dei volontari valutando periodicamente tutti i dati clinici e di laboratorio raccolti durante la sperimentazione, al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti allo studio.

Un International advisory board, composto da esperti di chiara fama internazionale in campo immunologico, virologico e vaccinale, avrà la funzione di fornire allo sponsor consulenza tecnico-scientifica indipendente. Infine, un Community advisory board, costituito da esponenti di organizzazioni non governative operanti nell’ambito della lotta e della prevenzione dell’Hiv/Aids, affiancherà lo sponsor sin dalle fasi iniziali dello studio con l’obiettivo di sostenere e tutelare gli interessi dei volontari.

www.terranews.it/news/2011/06/aids-passa-l%E2%80%99italia-la-corsa-al...

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